domenica 15 giugno 2014

Humanity divided

Humanity divided
You hear about terrorism and immediately thoughts turn to the inscrutable characters with long beards and Muslim intricate issues related to oil or what the newspapers call it the clash of civilizations: Islam against the West. It is said terrorism and reviewing, with the mind's eye, the same images: the Twin Towers in New York on fire, desperate throw from the thirtieth floor, the two skyscrapers collapsing, rescuers covered with ashes and with the 'shocked expression. And 'perhaps inevitable: how many times these movies have gone on television? How many of those who direct the public opinion, even writers or journalists cry, they incited hatred against entire peoples, against fact, an entire civilization, the Islamic one to understand?
But terrorism is unfortunately far more ancient than a simplified image would have us believe. And especially not the son of any particular civilization, but through human history and indeed it may be said, with another cliche, that has always existed. The twentieth century, for example, has opened just in Italy with the murderess of the king, Umberto I, at the hands of a terrorist; the First World War broke out after a terrorist attack (the assassination of the Grand Duke of Austria in Sarajevo); even the partisans who, throughout Europe, were fighting against the Nazi occupation during the Second World War, they were considered terrorists by the vicious Gestapo hunted them; the terrorists were the ones who put bombs on trains in Italy in the seventies, or who fired the judges; Terrorism is, to all intents and purposes, the mafia, when it blows up cars judges investigating against organized crime: all those years before September 11? And in the name of ideals, from time to time, as different from each other and from those who are supposed to have led the authors of the massacre in New York?
It is not all: even today, the world does not exist at the only Islamic terrorism, but there are other, perhaps less well-known because they are restricted to areas which make us less afraid. So you can speak more precisely of terrorism, in the plural: the Basque Spain, in the north-east; that Chechnya in southern Russia, one of the FARC, the Colombian jungle, and so on. Moreover, as there is no single terrorism, does not even exist, much less, a single outbreak of war, on this wretched planet. After thousands of years of conflict in every corner of the world today in the civilized twenty-first century, the wars continue to rage ... in every corner of the world. For oil, for water, for any mineral resource, agricultural, and even fish, incompatible religious, cultural: there is no continent, not even our Europe, who does not know or have known of recent bombings, invasions, massacres , roundups, and then rapes, looting, the legacy of landmines and hatred, all the odious swarm of violence that wars bring with them and they leave behind, as always using a moment to destroy and create debris that will take years and sometimes decades come back because what they were, sometimes without even failed because nothing can rebuild the broken lives, the deaths, the joints, the ghosts of fear remained forever in the hearts of the survivors.

L'Umanità divisa 
Si sente parlare di terrorismo e subito il pensiero corre a imperscrutabili personaggi con lunghe barbe alla musulmana e a intricate questioni legate al petrolio o a quello che i giornali chiamano lo scontro di civiltà: l'Islàm  contro l'Occidente. Si dice terrorismo e si rivedono, con gli occhi della mente, sempre le stesse immagini: le Torri Gemelle di New York in fiamme, i disperati che si gettano dal trentesimo piano, i due grattacieli che crollano, i soccorritori coperti di cenere e con l'espressione sconvolta. E' forse inevitabile: quante volte questi filmati sono passati in televisione? Quanti di coloro che indirizzano l'opinione pubblica, anche scrittori o giornalisti di grido, hanno incitato all'odio contro interi popoli, contro appunto, un'intera civiltà, quella islamica per capirci?
Ma il terrorismo è purtroppo ben più antico di quanto un'immagine semplificata vorrebbe farci credere. E soprattutto non è figlio di alcuna civiltà particolare, ma attraversa la storia dell'uomo e davvero si può dire, con un'altra frase fatta, che è sempre esistito. Il Novecento, ad esempio si è aperto, proprio in Italia con l'assassino del re, Umberto I, a opera di un terrorista; la Prima guerra mondiale è scoppiata dopo un attentato terroristico ( l'assassinio del Granduca d'Austria a Sarajevo); persino i partigiani che, in tutta Europa, combattevano contro l'occupazione nazista, durante la Seconda guerra mondiale, erano considerati terroristi dalla feroce Gestapo che dava loro la caccia; i terroristi erano quelli che mettevano bombe sui treni nell'Italia degli anni Settanta, o che sparavano ai magistrati; terrorismo è, a tutti gli effetti, quello mafioso, quando fa saltare in aria le automobili dei giudici che indagano contro la malavita organizzata: tutto ciò quanti anni prima dell'11 settembre? E in nome di ideali, di volta in volta, quanto diversi tra loro e da quelli che si suppone abbiano guidato gli autori della strage di New York?
Non è tutto: ancora oggi, nel mondo non esiste affatto il solo terrorismo islamico, ma ve ne sono altri, magari meno noti perchè ristretti ad aree che a noi fanno meno paura. Così si può parlare più  precisamente di terrorismi, al plurale: quello basco, nella Spagna Nord-orientale; quello ceceno, nella Russia meridionale, quello delle Farc, nella giungla colombiana, e così via. Del resto, come non esiste un unico terrorismo, non esiste neppure, e ancor meno, un singolo focolaio di guerra, su questo disgraziato nostro pianeta. Dopo millenni di conflitti in ogni angolo del mondo, oggi nel civilissimo XXI secolo, le guerre continuano a infuriare...in ogni angolo del mondo. Per il petrolio, per l'acqua, per una qualunque risorsa mineraria, agricola e persino ittica, per incompatibilità religiosa, culturale: non c'è continente, neppure la nostra Europa, che non conosca o abbia conosciuto di recente bombardamenti, invasioni, massacri, rastrellamenti, e poi stupri, saccheggi, eredità di mine e di odio, tutto l'esecrabile codazzo di violenza che le guerre portano con loro e si lasciano dietro, come sempre impiegando un attimo a distruggere e creando macerie che richiederanno anni e a volte decenni perchè tornino ciò che erano, a volte senza neppure riuscirci perchè nulla può ricostruire le vite spezzate, i lutti ,le fughe, i fantasmi della paura rimasti per sempre nel cuore dei sopravvissuti.
Tratto del libro di Mimmo Di Stasi: Tu, l'attualità, il mondo.

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