sabato 1 marzo 2014

SUD E SPENDING REVIEW

Medesimo livello dei servizi sul territorio?
Spending Review è un termine inglese che significa "revisione della spesa" e nella finanza italiana è stato introdotto da Padoa Schioppa, Ministro nel Governo Prodi. In pratica è l'analisi dei capitoli di spesa dei singoli dicasteri atta ad individuare dove il Governo può "sforbiciare" per risparmiare. La Spending Review avrebbe dovuto portare a risparmiare 3,8 miliardi per il 2012, 10,5 per il 2013 e 11,2 per il 2014. La Spending Review, secondo dati Svimez, ha prodotto e sta producendo, ulteriori disuguaglianze sociali, ampliando il divario tra Nord e Sud. Infatti pur essendo sottoposti i cittadini al medesimo livello di tassazione, al Sud i comuni risultano essere incapaci di fornire gli stessi servizi resi dai comuni del Centro Nord, questo perchè al Sud c'è una spesa più bassa e servizi più scarsi. I comuni al Sud proprio non c'è la fanno ad erogare servizi e prestazioni sociali in linea con il resto del Paese, nonostante gli interventi volti al riequilibrio delle disparità territoriali , finanziati dalle politiche di coesione. La riduzione della spesa dichiara il Governo nel comunicato che illustra i contenuti del D.L. 95/2012 non incide in alcun modo sulla qualità dei servizi erogati dalle P.A. a favore dei cittadini, ma mira a migliorare la qualità e l'efficienza, stimola, così la crescita e la competitività del Paese, in linea con le best practices, europee e con le sollecitazioni degli investitori internazionali. Oggi intanto ad essere sacrificati sull'altare di un'esistenza svuotata da ogni autentica dignità umana, risultano essere ancora una volta i cittadini. I Cittadini del Sud, a cui viene negato quel Principio Costituzionale, che sancisce il medesimo livello dei servizi su tutto il territorio della Nazione. Eppure quell'immagine, quando a Roma, il 27 dicembre del 1947 Enrico De Nicola firma la Costituzione Italiana alla presenza di Alcide De Gasperi e Umberto Terracini e le parole del capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola nella seduta del 15 luglio 1946, auspicavano tutt'altro. " La Costituzione della Repubblica Italiana, sarà certamente degna delle nostre gloriose tradizioni giuridiche, assicurerà alle generazioni future un regime di sana e forte democrazia, nel quale i diritti dei cittadini e i poteri dello stato siano egualmente garantiti."

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