Il Bingfa di Sunzi (Sun Tzu) è uno dei libri più citati, osannati, consigliati, tirati in ballo e platealmente fraintesi degli ultimi decenni. Suo malgrado, è diventato un livre de chevet per squali, aspiranti squali e fighetti che si atteggiano a squali, lettura obbligatoria nei corsi di management nonchè di marketing, di branding e tutti gli altri ing dell'odierno aziendalismo e turbo capitalismo. Nelle librerie degli aeroporti internazionali, insogliolato fra operette di self-help e manuali su come fottere il prossimo, si può trovare uno smilzo paperback, cento pagine o poco più. In copertina , su uno sfondo di asfalto e grattacieli, appare un tizio in giacca e cravatta, tiene all'orecchio un telefonino. Ha tratti orientali: occhio a mandorla, zigomo sporgente. Sorride. Sorride perchè è un vincente. E' come si diceva non troppo tempo fa, un rampante. E' un guerriero del nuovo capitalismo globale. La copertina è quella di The Art of War, un ' edizione britannica, Londra, Hodder/Mobius. Tu lettore, puoi essere questo guerriero, dice la copertina. Puoi essere come i cinesi e il loro Pil a due cifre. Se l'arte della guerra fosse davvero la lettura più frequente, amata e ponderata da manager, dirigenti di multinazionali ecc. costoro si accorgerebbero dei problemi molto prima del loro divenire " emergenze" e del loro sfociare in tracolli, disastri finanziari, crisi, esplosioni di "bolle". Se costoro fossero davvero strateghi ( anzichè giocatori d'azzardo che tirano a indovinare passando da una tattica angusta a un'altra ancor più angusta) non si sarebbero adagiati su un tran-tran da eterno presente dei consumi, ignorando ogni segnale d'allarme proveniente dal mondo. Al contrario avrebbero investito sull'emancipazione dal petrolio e altre risorse non rinnovabili. Avrebbero riconvertito ovunque possibile. Avrebbero aggiornato i loro parametri, adeguato la loro idea di sviluppo alla realtà di un pianeta depredato e ormai quasi privo di risorse, per investire su una decrescita creativa e intelligente. Invece grazie alla loro brevimiranza e mancanza di strategia, la decrescita ( processo ineluttabile, dato che stanno finendo idrocarburi, metalli e terra fertile), si annuncia traumatica e velenosa. Per tutti quanti, anche per loro. Nessuno ha già il visto d'ingresso nel mondo che viene. (E non pensiate che la sezione cinese del capitalismo globale sia più attrezzata delle altre ad affrontare la crisi. Tutt'altro. Arrivano ogni giorno esempi di miopia e ipoteche sul futuro da parte di funzionari e mandarini del Celeste Impero. Quel che accadrà laggiù darà nuove connotazioni al termine "ecocatastrofe"). Quelli proposti sopra sono periodi ipotetici un po' patetici vuoti "what if", utopiche ucronie. Il capitalismo non può funzionare diversamente da quanto vediamo ogni giorno. Come modo di produzione è costretto a schiacciare l'avvenire, a fingere che il futuro sia solo quel che è dietro al primo angolo, tempo-preda da catturare e divorare immantinente, alta velocità/voracità, il lungo termine non esiste, riposerò quando sarò morto.Ma lo sei già. Dead Man Walking. La vera arte della guerra , quella di Sunzi, è incompatibile con tutto questo, richiede una mentalità contraria a quella appena descritta. I manager e gli squali di cui sopra possono solo adottarne la retorica di superficie, seguire qualche consiglio tattico secondario, ma non capiranno la lezione di fondo. Sono programmati per non capirla. Sunzi dice: L'ira può tramutarsi in gioia, e l'indignazione in piacere;uno Stato tuttavia non può risorgere dopo essere stato distrutto, nè può un uomo rivivere dopo essere morto. Un'ovvietà? Chiedetelo a certa gente, che pare ben lungi dal rendersene conto.
WU MING
www.wumingfoundation.com
Tratto dall'Arte della Guerra edizione Newton Compton Editori. L'editore consente la riproduzione parziale o totale della premessa ad uso personale dei lettori, e la sua diffusione telematica purchè non a scopi commerciali.
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07 03 2001. L'autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Alcune delle foto presenti su questo blog sono state reperite in internet: chi ritenesse danneggiato i suoi diritti può contattarmi per chiedere la rimozione.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento