giovedì 27 febbraio 2014

TASSE E ASFISSIA ECONOMICA

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Nei Paesi democratici esiste un dibattito sulle modalità di prelievo e sull'impiego delle tasse. Le tasse al contrario del pensiero comune, non servono a ripagare il debito pubblico, finanziare servizi, come le scuole, sanità, assistenza.Le tasse ( o imposte nei paesi come l'Italia ) negli Stati a moneta sovrana (cioè con una moneta fluttuante e non convertibile) servono a dare valore alla moneta priva di valore intrinseco, il sistema prende il nome di ( TAX DRIVEN MONEY ), servono a regolare la domanda aggregata. Questo perchè la tassazione è sempre una fase successiva alla spesa pubblica dello Stato. Le tasse servono dunque per regolare l'economia. Così se l'economia si impantana le tasse si abbassano, si tassa anche per contenere l'inflazione. Nei Paesi, invece a moneta non sovrana, come quelli dell'Eurozona, le tasse servono a finanziare la spesa pubblica e a ripagare il debito.Questo perchè lo Stato, non potendo più emettere la moneta, deve prenderla in prestito dai mercati di capitali privati, che chiedono il pagamento di interessi.La chemiotassazione imposta dalla Troika all'Italia, nasce dal fatto che l'Italia deve restituire ogni singolo euro che usa alle megabanche internazionali con tassi impossibili, proprio perchè l'Italia non può emettere una sua moneta e la prende in prestito dalle megabanche. Ma vediamo adesso quante sono le tasse per un contribuente. Un elenco ufficiale non esiste. Le associazioni di consumatori e delle imprese parlano genericamente di cento, ma non ci sono certezze. Nel dossiere su balzelli d'Italia la Confesercenti, non ha solo pubblicato il "Bestiario delle 100 tasse" che fanno tribolare imprese e famiglie, ma ha fornito un dato poco noto. Pagare le tasse, cioè riuscire a mettersi in regola con il Fisco, ha un costo considerevole: gli adempimenti tributari ammontano a circa 18 miliardi di euro l'anno. Chi esercita un' attività in Italia paga 4.495 euro contro i 1.320 dei Francesi, i 1.290 dei Britannici, i 1.210 dei Tedeschi. Soldi che finiscono nelle tasche della consulenza fiscale, pervasiva e avvolgente. La mia curiosità , mi ha spinto a cercare le tasse più assurde, tra quelle trovate, che vi assicuro sono davvero tante, ve ne cito solo alcune. La tassa sui gradini, la tassa ombra, la tassa sui ballatoi, l'imposta sulle immagini, la tassa sulle paludi, la gabella sugli sposi ecc. Ma è quando parliamo di gas e consumi elettrici, che conviene fare due conti. Pensate un metro cubo di gas naturale ha un costo estrattivo di 2 centesimi, al confine italiano il prezzo sale a 20 centesimi, al consumatore finale costa 65 centesimi. Come si spiega? La tariffa media nazionale riferita al gas, ha la seguente composizione: materia prima gas 32%, il costo delle infrastrutture 17%, l'8% per la commercializzazione, e il 43% per le imposte. Il costo del gas per il consumatore in Italia è così superiore al 25% rispetto alla media europea. Ma anche i consumi elettrici sono un ottimo affare per il fisco: le relative imposte assicurano ogni anno 9 miliardi di euro. C'è un'imposta mascherata sulla bolletta dell'elettricità, la CIP 6 che serve alla promozione delle fonti rinnovabili ma anche delle cosiddette assimilate cioè fonti non rinnovabili, camuffate come la bruciatura dei cascami del petrolio o l'energia derivata da spazzatura. Con questo trucco si stima che negli ultimi 20 anni i produttori di fonti assimilate abbiano ricevuto contributi per circa 30 miliardi di euro pagati da tutti sulla bolletta.







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