domenica 9 febbraio 2014

LA CRISI E IL SUD

Nel 2012 arrivano il Fiscal Compact e il Mes, il nostro Parlamento li ratifica nel luglio 2012. Il debito pubblico dell'Italia ammonta a circa 200 mld e il rapporto debito/pil è pari al 126%. Per arrivare al 60% imposto dal fiscal compact, l'Italia deve ridurre del 5% per i prossimi vent'anni tale rapporto. L'adesione al fiscal compact ci vincola a ridurre la spesa pubblica e ad aumentare le entrate, per risparmiare i 50 mld l'anno. In che modo si può fare? Ovviamente aumentando le tasse e trovandone delle nuove. L'Italia è vincolata al pareggio di bilancio e per dirla come Paul Krugman premio nobel per l'economia nel 2008, inserire in Costituzione il vincolo di pareggio di bilancio, può significare la vera e propria dissoluzione dello stato sociale. Mentre i politici, chiedono che l'Italia si riappropri della propria sovranità, da inserire in Costituzione, e in nome della propria sovranità andare a negoziare, per chiedere un alleggerimento alla imposta politica di austerità; nel Mezzogiorno, il Pil pro capite continua ad assottigliarsi. Riprendersi dalla crisi al Sud più che nel resto del Paese, appare al momento molto difficile. La carenza di infrastrutture e servizi di trasporto efficienti, la tendenziale desertificazione imprenditoriale, l'assenza di distretti, le caratteristiche inadeguate del capitale umano, l'inefficienza della PA locale, la presenza della criminalità organizzata, il costo del lavoro legato alla collocazione geografica, le difficoltà incontrate nell'accesso al credito, sono tutti elementi che provocano disagi alle pmi locali, vero motore trainante dell'economia del sud, ma sono anche elementi ostativi ai capitali sia nazionali che internazionali. Ma è soprattutto la stretta creditizia a destare maggiore preoccupazione. Secondo un'indagine condotta dalla CGIAA di Mestre, la contrazione di credito alle famiglie si è fatta sentire soprattutto al Sud. Dei 5 mld di euro in meno che sono stati concessi alle famiglie italiane quasi 3 mld pari al 59% del totale, sono stati tagliati alle famiglie del Mezzogiorno. Per contro si consolida il rischio usura proprio in alcune realtà del profondo Sud. In questo clima di ristagno economico dove le piccole e medie imprese riescono a malapena ad agire sull'indebitamento a breve senza avere alcuna possibilità di programmazione, il bisogno di denaro che per le stesse è sempre legato a piccole somme, spinge taluni imprenditori al ricorso al "credito clandestino".

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